D A N I E L E R I C C I O N I . I T

Il lavoro, precario, di Fabio consiste nel testare su strada i prototipi di nuovi scooter, gli scooter del futuro. Non importa che tempo faccia fuori, se sia giorno o notte, inverno o estate, asciutto o bagnato, lui è sempre lì, in mezzo al traffico, a percorrere i suoi trecentoquarantadue chilometri per tornare esattamente nel punto da cui è partito. Senza un significato, senza imparare niente, senza un vero perché.
Ex pianista, mancato, di musica classica, orfano di madre e con un padre burbero con cui non riesce ad avere un rapporto sereno, Fabio fatica a sopravvivere alla vita della profonda provincia toscana, ed è un trentenne, solo, tradito, deluso che viaggia nella notte della propria giovinezza, arreso a un cinismo precoce e affamato, talmente avido da impedirgli di sognare un futuro diverso.
L’incontro con Dana, però, rivoluziona la sua vita: la ragazza, con il suo profumo irreale di muschio, abete, incenso affumicato, rosa selvatica, oro, sottobosco, frutti rossi, edera, sconvolge Fabio nel profondo dell’anima e lo obbliga ad affrontare la frustrazione dell’oggi, seducendolo con un domani possibile, più dolce rispetto a quello previsto.
Quando Dana decide di cambiare città per seguire il lavoro a cui ha sempre aspirato, Fabio è costretto a scegliere tra credere in una, poco possibile, vita diversa o arrendersi a un più tranquillizzante fallimento, tipico della sua generazione.
Trecentoquarantadue è un romanzo che parla di crescita e di Mozart, di amore e solitudine, della precarietà del lavoro e dei sentimenti, del nuovo millennio e, più in generale, della natura della vita umana, così grande, eppure talmente piccola, che disorienta per la sua inafferrabilità.
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